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L’onda lunga del Covid-19 ha toccato anche il mondo delle donazioni. L’ultima fotografia dell’impatto della pandemia l’ha scattata l’Istituto Italiano della Donazione (IID) che nel suo report annuale, presentato in occasione della Giornata del Dono del 4 ottobre, fa il punto su quanto e su come siamo stati generosi nell’ultimo anno.
Una buona sintesi è la seguente: cala l’impegno individuale, ma cresce quello delle associazioni che si mostrano più forti che mai.
Cala la donazione di tempo e di denaro da parte dei singoli, che invece sono tornati a donare sangue, plasma e altri componenti. I livelli non raggiungono ancora del tutto quelli del pre-Covid ma i segnali sono buoni. Merito anche della maggiore accessibilità delle strutture sanitarie e del calo della paura del contagio dopo il periodo di forte emergenza.
I dati del 2021 in sintesi
Donazioni in denaro: le persone che dichiarano di aver donato risorse economiche alle associazioni hanno registrato nel 2021 un netto un calo di 2,3 punti percentuali.
Volontariato: l’attività di volontariato è calata di 2,5 punti percentuali rispetto al 2020: se nel 2019 il 9,8% degli italiani aveva svolto volontariato in associazioni e lo stesso avevano fatto nel 2020 il 9,2% degli italiani, il 2021 ha registrato un crollo di quasi due punti percentuali, portando il popolo del volontariato ad assestarsi attorno al 7,3%.
Attività gratuita in associazioni: è passata dal 3% del 2020 al 2,1% del 2021. Il calo è più accentuato al Nord, che pure mantiene i più alti i livelli di impegno volontario.
Donazioni informali: le donazioni che non transitano dalle organizzazioni non profit sono salite del 33% (in ripresa dopo il lockdown ma ancora lontana dal 41% del 2019), ma lontane dai livelli pre-pandemici.
Entrate totali per le ONP: incremento per il 33% del campione (erano state il 20% nel 2020), a fronte del 39% che registra un decremento (furono il 53% nel 2020).
Raccolte fondi: le ONP registrano un balzo di 21 punti percentuali passando dal 25% del 2020 al 46% del 2021.