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Era il 27 febbraio 1947. Un giovedì. Anche allora i negozi erano chiusi, ma non per riposo settimanale. Di negozi ce n'erano ben pochi in quel periodo. Genzano doveva essere ricostruita. Le piaghe della guerra erano drammaticamente aperte e la popolazione si interrogava sì sul proprio domani, ma prima e soprattutto su come sopravvivere nell'oggi. L'economia del paese era esclusivamente agricola e le produzioni del territorio erano ferme.
Senza raccolto e senza semina... In questo quadro fosco, ma con l'entusiasmo di chi, uscito dal conflitto sente la responsabilità di costruire il futuro ed il dovere di rimboccarsi le maniche, si ritrovano in piazza. Qualcuno viene mandato a chiamare perché sono ancora in pochi. Finalmente entrano tutti e dieci nella Casa del popolo, come era stata ribattezzata quella che nel ventennio era stata la Casa del Fascio.
In una sala al piano terra, che ospitava la parte cattolica mentre i comunisti si erano stabiliti al piano superiore, si sedettero di fronte al Dott. Aurelio Cinque, Notaio in Nettunia (Anzio). Lo stesso con bella grafia redige l'atto di cui dà lettura ai presenti.

Repubblica Italiana
In Nome della Legge


L'anno millenovecentoquarantasette addi ventisette del mese di febbraio in Genzano di Roma e nella "Casa del Popolo" posta in Piazza Tommaso Frasconi n. 9, 27 febbraio 1947.
Avanti a me Comm. Dottor Aurelio Cinque Notaio in Nettunia (Anzio) iscritto nel ruolo del Collegio Notarile dei distretti riuniti di Roma Latina e Velletri, non assistito da testimoni per espressa rinunzia fattavi, col mio consenso, dagli interessati sono presenti i seguenti cittadini italiani: 1) Corese Antonio fu Giuseppe, 2) Lorenzetti Lelio fu Giulio: agricoltore, 3) Napoleoni Luigi fu Augusto: agricoltore, 4) Iacoangeli Gilberto fu Nazzareno: agricoltore, 5) Belardi Remigio fu Anacleto: viticultore, 6) Cavalieri Tarcisio fu Candido: viticultore, 7) Cinelli Primo fu Vincenzo: agricoltore, 8) Del Frate Pietro fu Sebastiano: negoziante, 9) Pizzicannella Pietro fu Vincenzo: negoziante, 10) Ricci Furio di Antonio: artigiano, tutti nati e domiciliati in Genzano.
Storia bcc toniolo

Comparenti della cui identità personale io Notaio sono certo i quali in virtù del presente atto dichiarano stipulano e convengono quanto segue:
I - E' costituita la Cassa Rurale ed Artigiana "Giuseppe Toniolo"...


La Banca dunque è nata. Dichiara esplicitamente di "ispirarsi ai principi della mutualità cristiana e di avere lo scopo di procurare il credito in primo luogo ai propri soci e di compiere le operazioni ed i servizi di banca prevalentemente in favore degli agricoltori e degli artigiani, il miglioramento delle condizioni morali ed economiche dei quali costituisce la sua principale ragione d'essere". La prima assemblea dei soci si terrà a distanza di un anno presso l'Oratorio Salesiano. I soci nel frattempo sono diventati 117.

Sempre il notaio Cinque, chiamato a redigere il verbale scrive: "Il Presidente, Avv. Antonio Corese, comunica all'assemblea che è pervenuto dalla Banca d'Italia il Decreto del Direttore Generale della Banca stessa in data 12 gennaio del corrente anno in virtù del quale la Cassa Rurale ed Artigiana "Giuseppe Toniolo" è autorizzata a svolgere la sua attività ed è iscritta all'Albo delle Aziende di Credito sotto il n. 4452."Un lungo, caloroso applauso si leva a sottolineare la ufficializzazione di quella notizia che da un mese rappresentava la novità più esaltante e discussa nella piazza.

Sede storica BCC Toniolo

Il dieci marzo 1948, in un locale sul corso ricavato da una stalla e che in parte conservava tale adibizione, la Cassa Rurale inizia la sua attività e chiuderà il primo esercizio con un utile di 2.585 lire.
A dirigerla è chiamato Corrado Petrucci, che ne diverrà poi Presidente.
Sono gli anni del serrato confronto fra Fronte Popolare e Democrazia Cristiana.
Pur essendo un istituto di dichiarata matrice cattolica, la Cassa Rurale diventa presto la Banca dei Genzanesi. Con grande lungimiranza i primi amministratori scelgono infatti di tenere aperte le porte ai tutti i clienti.
Nel verbale dell'Assemblea dei soci dell'aprile 1949 si legge infatti che "il Consiglio di amministrazione si è mantenuto, con la dovuta prudenza, su di una stretta imparzialità.
Infatti pur essendo la nostra Cassa Rurale, istituto spontaneamente cattolico, è venuta in aiuto a tutti i contadini; il vaglio delle domande non ha risentito affatto del "colore" politico che purtroppo anima molti di questi nostri concittadini.
Noi esaminiamo le domande oltre che sulla base di garanzie reali solide, al lume della moralità, caratteristica indispensabile per venire accolti tra i numerosi assistiti della Cassa Rurale".
Sarà questa la chiave della crescita della Cassa che risulterà sempre protagonista delle fasi significative nella vita del paese.
Dal primo esperimento in Italia per la formazione della proprietà contadina realizzato proprio a Genzano, alla stagione del primo piano regolatore del Comune.

Dalla nascita di numerose cooperative edilizie per rispondere alla domanda di abitazioni a costo contenuto dei genzanesi, alla promozione della nascita della Cooperativa agricola "San Tommaso".
Lo sviluppo dell'attività imporrà un primo trasferimento dello sportello negli anni '50.
Nel 1965 la Cassa acquista per la prima volta una sede posta in Via Garibaldi dove rimarrà per oltre un ventennio.
Nel 1987 viene inaugurata l'attuale sede.

Gli anni recenti:
- 2003 Incorporazione della Banca di Ariccia di Credito Cooperativo
- 2005 Apertura di un secondo sportello a Genzano di Roma
- 2007 Apertura della sede distaccata di Frascati
- 2008 Apertura della succursale di Frascati-Cocciano
- 2010 Apertura della succursale di Lanuvio
- 2011 Apertura della succursale di Cecchina (Albano)